Bowie trasse ispirazione da My Way e compose Life On Mars?. Un capolavoro nel capolavoro.
Cerchi di emozioni, intrecciati tra loro, danzanti sulle noti di uno dei brani più delicati della storia della musica: My Way, capolavoro associato da molti al grande Frank Sinatra ma che in realtà racconta, nel suo misterioso nascere, crescere e rimanere eterno, un giro del mondo tra Europa e Stati Uniti, come una banconota dal valore inestimabile passata di mano in mano da un artista all’altro. In origine fu Jacques Revaux, accantonato il microfono e dedicatosi alla poetica composizione, ad abbozzare uno spartito e un testo intitolato For Me. Un brano triste – dissero al cantautore francese – senza futuro. Messo da parte, quasi nel dimenticatoio, nel 1967 Claude François, cantante egiziano nato da padre francese e madre italiana decise di farlo suo. Anzi, lo sentì suo, come un vestito perfettamente calzante: in quel periodo Francois interruppe una relazione durata tre anni. Cuore spezzato. Il titolo mutò in Comme d’habitude (Come al solito), così come la frase alta del ritornello, l’ultima, la più caratteristica. La traduzione in inglese diventerà a breve “I did it my way”.
Il brano venne raccolto, rivisitato, per certi versi completato da più artisti, anche in Italia e in Germania… Della versione inglese se ne occupò un certo Paul Anka, che poi la sottopose a Frank Sinatra. Con un minimo comun denominatore, quasi lo stesso per tutte le versioni: l’autobiografia. Quella di Sinatra, che detestava il brano, si intitolò My Way (a modo mio), viaggio conclusivo dell’uomo, del solista, del maestro, colonna sonora sui titoli di coda di una eccellente carriera.
My Way, nel suo girovagare, raggiunse anche un giovane David Bowie, che sull’adattamento melodico di Sinatra registrò un testo suo, in perfetto stile Bowie, non apprezzato però dal suo agente discografico. Brutale rifiuto che poteva certo causare un danno storico al juke box del ventesimo secolo – e forse l’ha effettivamente procurato – se non fosse che da quel “no” tanto diretto e scottante Bowie trasse ispirazione per un altro brano, questa volta suo dalla prima all’ultima nota. Un capolavoro che, probabilmente non al pari di My Way, lasciò anch’esso un segno indelebile nell’album di tutti i tempi: Life On Mars?. E questo sì, anche se scoperto così può sembrare strano, è un capitolo della stessa medesima storia.